Chardonnay Planeta Sicilia Menfi DOC 2020

Un vino che è diventato l’immagine del cambiamento della Sicilia del vino. Nasce dal desiderio di riuscire a competere con il mondo nella produzione di questo vitigno così nobile e diffuso. Dopo una lunga strada iniziata nel 1985, piena di sorprese e di successi, oggi lo Chardonnay Planeta è un’icona per la Sicilia intera. Le vigne di Ulmo e Maroccoli, che lo compongono, sono uniche per posizione e per terroir. La fermentazione e l’affinamento in legni francesi, attenta e precisa, ci consegna un vino unico per grazia e potenza.

Uno Chardonnay in purezza che fa emergere chiaramente le caratteristiche che lo hanno reso così famoso. Dalla ricchezza del colore oro chiaro, profondo ma trasparente, si intuisce il piacevole contrasto di cremosità e croccantezza che ci aspetterà all’assaggio. È infatti un bianco morbido sorretto da una rinfrescante vena acida che accompagna tutto l’assaggio. Un sottile tratto minerale fa dialogare con armonia il sapore delle pesche gialle mature, del miele d’acacia e della pasta di mandorla con i profumi più torbati, cerealicoli e tostati che si affacciano sul finale potente ed equilibrato.

Mai come in questo 2020 la nostra squadra ha vissuto la vendemmia più da vicino e con maggiore concentrazione. È il caso di dire “di necessità, virtù”: il vigneto è stato al centro della nostra vita, delle nostre attenzioni. La natura, a differenza dell’umanità, non si è mai fermata, e noi dietro di lei. Quasi a volersi far perdonare, ci ha sostenuto con piogge ben cadenzate e un’estate particolarmente mite in tutta la Sicilia. Questo ha dato vita ad una vendemmia memorabile, talvolta avara nella quantità ma sempre perfetta sul piano della qualità. A Menfi, dopo la peculiare, tardiva vendemmia di 2019, nel 2020 siamo tornati alla normalità, almeno per quello che riguarda le date: il 10 agosto ci siamo messi all’opera e abbiamo vendemmiato uve speciali per le successive 6 settimane. In questa zona tre fattori hanno portato una vendemmia con uve di qualità superiore: in primis la perfetta distribuzione delle precipitazioni nell’arco dell’anno, per la quale abbiamo avuto abbondanti piogge in un inverno mite, e con un periodo perfettamente asciutto durante la crescita dell’acino, che ha procurato uno stress naturale controllato. Il secondo e terzo fattore sono stati l’estate senza picchi di caldo e una bassa resa naturale: insieme hanno portato concentrazione, foriera di qualità. Questo raro insieme di concause ha dato vita a uve bianche al loro meglio. La bassa resa ha poi ha donato grande equilibrio allo Chardonnay, uva che ha avuto la più bassa resa di sempre.